Utilizzare l’SSH è decisamente importante… vediamo come abilitarlo su ubuntu 🙂
Adesso l’ssh è abilitato :).
Su wuindows si può usare putty per provare a collegarsi 😉
Spesso capita di dover far partire un applicatvo da temrinale ma non sappiamo il nome per lanciarlo.
Ecco la soluzione: da terminale lanciare il seguente coando:
dpkg -l | grep “parte del nomne dell’applicativo”
Questo comando mostra un elenco con le informazioni dell’applicativo che si può utilizzare.
Es. supponiamo di non sapere come lanciare pgadmin da terminale digitiamo: “dpkg -l | grep “pgad”
Sullo schermo comparirà:
dpkg -l | grep “pgadmin”
ii pgadmin3 1.18.1-2 amd64 graphical administration tool for PostgreSQL
ii pgadmin3-data 1.18.1-2 all graphical administration tool for Pos
Sapendo quindi che possimao scrivere: sudo pgadmin3 per lanciare il nostro applicativo 🙂
Sembra una banalità , ma a volte è necessario utilizzare l’interfaccia grafica di Linux per accedere più facilmente ai dati presenti sul proprio disco fisso con i diritti di root.
Come fare allora ad aprire il filemanager di Linux con i diritti di root?
Semplice:
Ed il gioco è fatto 🙂
Ovviamente se vuoi lanciare qualsiasi programma con i diritti di root è sufficiente sostituire nautilus con il nome dell’applicativo che ti serve utilizzare
Nel caso in cui volessimo recuperare il file relativo ad “Accesso Portachiavi” e portarlo sul nuovo Mac, le procedure da seguire sono molto semplici.
Per prima cosa, dobbiamo localizzare il file “login.keychain” che si trova sotto:
~/Library/Keychains
Una volta localizzato, sarà sufficiente copiarlo su una chiavetta USB o anche su uno storage on line.
A questo punto, spostiamoci sul nuovo Mac e lanciamo l’applicazione “Accesso Portachiavi”.
Andate nel menù File e selezionate “Aggiungi Portachiavi”. Si aprirà, così, la finestra di caricamento del file. Selezionate il file precedentemente copiato e tutti i dati saranno di nuovo presenti.
Purtroppo capita che ci si dimentica che lo spazio è importante 😉 e si finisce con non avere più spazio sulla NAS QNAP tanto da non poter nemmeno cancellare dei dati…
In questo caso è necessario seguire questa procedura:
Spegnere la NAS e rimuovere TUTTI i dischi ricordandosi l’ordine con cui vengono tolti.
Dopo aver tolto i dischi accendere la NAS.
Utilizzare il QFinder per recuperare l’indirizzo IP della NAS
Dopo che la NAS emette il classico Beep. Inserire i dischi nella NAS nell’ordine in cui sono stati tolti.
Connettersi alla NAS tramite ssh (su windows utilizzare putty). La connessione risponde sulla porta 22 utilizzando utente admin e passowrd admin.
Una volta effettuata la connessione digitare i seguenti comandi:
# config_util 1
# storage_boot_init 1 (attendere circa 30 secondi e premere invio)
# storage_boot_init 2
Scarica e installa WinSCP e cancella dei file (in alternativa è possibile utilizzare direttamente da ssh i comandi per eliminare i file utilizzando la sintassi Linux).
Si consiglia di liberare ALMENO 3 GB di spazio.
Una volta liberato lo spazio è necessario riavviare la NAS tramite il comando “reboot”.
Può capitare di collegarsi in RDP ad un server e ricevere il messaggio “Raggiunto il numero massimo di connessioni”
Per risolvere il problema è necessario collegarsi (tramite NET USE) al server:
net use /user:[username] \\servername\share
Una volta avvenuta la connessione è possibile interrogare il server per sapere quali connessioni sono appese con questo comando:
query session /server:servername
Esempio di output:
Una volta identificata la sessione da killare si può procedere con questo comando per resettarla.
reset session [ID] /server:servername
Se tutto è andato a buon fine, è possibile collegarsi senza problemi al server via RDP 🙂
