LISTENER.LOG troppo grande?!

Novembre 3, 2020

Ciao in questi giorni mi è capitato un problema strano. All’improvviso un’istanza di Oracle 11.2 non accettava più connessioni in ingresso (senza restituire un messaggio specifico).

Fatte un po di verifiche (come SYSDBA ovviamente mi collegavo) ho scoperto che il DB non aveva problemi. A questo punto ho provato a verificare un le informazioni dell’ALERT.log ma anche in questo caso non ho trovato risposte . Infine mi sono accorto che il file listener.log era diventato 4Gb!!!!

Leggendo (con fatica) il file non mi è balzato all’occhio nessun elemento che facesse intravedere dei problemi ma non capivo come mai il file fosse così grande. Per risolvere il problema istantaneamente, ho rinominato il file e creato un nuovo file listener.log nuovo in modo che il DB riprendesse vita.

Leggendo la documentazione di Oracle (dove viene spiegato il comando lsnrctl) mi sono accorto che è possibile loggare tutto quello che succede sul listener e ho scoperto che questo causava il mio problema.

A questo punto la soluzione è diventata semplice: stoppare il log del listener (ovviamente gli eventi più importanti rimangono loggati 😉 )

Ecco come fare:

da prompt di DOS come amministratore (se siete su linux da bash) digitare il seguente comando per accedere al listener:

una volta avuto accesso al listener si può eseguire il comando show log_status per verificare in che stato è il log

Se lo status è impostato a ON è necessario spegnerlo con il comando set log_status off

Alla prossima

ERROR: ORA-28040: No matching authentication protocol

Febbraio 21, 2019

Ciao a tutti!
Avete iniziato ad installare Oracle 18? Bravi!
Avete installato tutto ma al primo collegamento con un client 11 vi viene restituito questo errore?
Allora siete nel posto giusto!

Questo errore viene restituito in quanto il nuovo server Oracle di default accetta connessioni solo da Client 12 o superiore.
Se però volete connettervi con il vostro client 11 nessun problema, basta seguire questi pochi e semplici passi:
– Posizionarsi sul server nella cartella $ORACLE_HOME/network/admin e editare il file sqlnet.ora e aggiungere queste due righe (se il file non esiste potete trovare una copia nella cartella samples sotto $ORACLE_HOME/network/admin/samples:

# questa stringa abilita il server ad accettare richieste da un server 11
SQLNET.ALLOWED_LOGON_VERSION_SERVER=11

# questa stringa abilita il server ad accettare richieste da un client 11
SQLNET.ALLOWED_LOGON_VERSION_CLIENT=11

Una volta salvato il file la connessione da client 11 avverrà correttamente.

Alla prossima!

Risultato di una query in testo con separatore | su SQL Server

Gennaio 30, 2019

Mi è capitato di dover estrarre velocemente dei dati da un DB SqlServer e doverli rappresentare sotto forma di file di testo con separatore “|”.

Guardando un po su internet ho trovato questa soluzione che è veloce e di semplice implementazione 🙂

Utilizzando il comando bcp è stato abbastanza semplice scrivere questo comando:

bcp.exe “query con i dati che ci servono” queryout “nomedelfilerisultante” -t “|” -S localhost -d DB -T -c

dove:

“query con i dati che ci servono”: rappresenta il comando sql che contiene i nostri dati (es. select * from nometabella)

“nomedelfilerisultante”: rappresenta il nome del file che conterrà i nostri dati (es. c:\temp\nomefile.txt”

“|”: rappresenta il separatore che dobbiamo utilizzare tra un valore e l’altro (es. 100|Daniele|Santonastaso)

localhost: rappresenta il server sul quale vogliamo eseguire la query (localhost rappresenta il server locale)

DB: rappresenta il nome del DB (es. miodb)

Alla prossima 🙂

ORA-01019 Windows 7 con utente non amministratore

Febbraio 3, 2017

Ciao, se avete degli applicativi che utilizzano la gloriosa tecnologia ADO per collegarsi ad un DB Oracle, può succedere che utilizzando un utente non amministratore su Windows 7 vi troverete di fronte all’errore Oracle

ORA-01019 -unable to allocate memory in the user side.

Se dovesse succedere ecco la soluzione:

Accedere al pc come amministratore
Dal prompt dei comandi digitare gpedit.msc
A questo punto navigate la struttura con il seguente percorso: Configurazione computer -> Impostazioni di Windows -> Impostazioni sicurezza -> Criteri locali -> Assegnazione diritti utente
Ecco il percorso in inglese:
Computer Configuration->Windows Settings->Security Settings->Local Policies->User Rights Assignment
Scegliete la voce “Creazione oggetti globali” (in inglese Create global objects ) ed inserite nell’elenco degli utenti l’utente a cui volete dare il diritto di utilizzare l’applicazione, potete anche inserire Everyone 😉
Jpeg
A questo punto è sufficiente riavviare è voilà

Alla prossima 🙂

targ

Oracle Datapump

Maggio 19, 2016

Nelle ultime versioni di Oracle (dalla 10g) i tool di export e import (imp e exp che Dio li benedica) fanno spazio a due nuovi tools exdp (export Data Pump) e impdp (import Data Pump).
La principale differenza architetturale di Data Pump rispetto alle utility exp/imp è che expdp/impdp vengono sempre eseguite sul DB server e non su un client. Quindi i file generati saranno sempre sul server dove e’ attivo un database Oracle. Questa differenza architetturale permette di avere un aumento significativo delle performance degli export, pertanto vi consiglio di usarli 🙂

A livello di sintassi non ci sono grosse differenze ma è necessario indicare ad Oracle dove fare l’export del DUMP.

Vediamo i passi da fare per portare a termine con successo un expdp.

Creare una DIRECTORY su oracle
Dare i grant di export
Lanciare l’expdp 🙂

Per creare una DIRECTORY è sufficiente aprire una sessione SQLPLUS e scrivere:

CREATE OR REPLACE DIRECTORY nome_logico AS ‘percorso’;
dove nome_logico è il nome che verrà utilizzato durante l’expdp mentre il percorso è la directory fisica presente sul server (nel caso di server Linux ricordarsi di utilizzare la sintassi Linux)

Ora è necessario dare i grant sulla directory in modo che Oracle possa scrivere sul percorso sempre utilizzando SQLPLUS:

GRANT READ,WRITE ON DIRECTORY nome_logico to utente;
dove nome_logico è il nome che abbiamo dato alla DIRECTORY mentre utente è l’utente che utilizzerò per fare l’export

Ok adesso possiamo finalmente usare il nostro tool di export 🙂
Usciamo da SQLPLUS e, rimanendo nella shell di dos, lanciamo il seguente comando per fare un export full:

expdp utente/password@db full=y directory=nome_logico dumpfile=nomefile logfile=logfile

dove db è l’entry del TNSNAMES.ORA che rappresenta il db di cui vogliamo effetturare l’export (nel mio caso non è presente in quanto lancio l’expdp sul server)
nome_logico è il nome della DIRECTORY che abbiamo creato al punto 1
nomefile è il nome come che vogliamo dare al nostro file dump
logfile è il nome che vogliamo dare al nostro file di log (dove si vedranno gli eventuali errori)

Nel caso in cui si desideri esportare solo uno schema sarà sufficiente sostituire full=y con schemas=nomeschema1,nomeschema2, ecc…

Ultimo consiglio, ma non per questo poco importante, utilizzate expdp help=y per scoprire quali sono i parametri che si possono utilizzare con il comando expdp!

ORACLE DBLINK SENZA TNSNAMES

Maggio 5, 2016

Ciao, può capitare di dover creare un DBLINK senza avere la possibilità di accedere fisicamente al server e quindi senza poter agire sul file tnsnames.ora…

Oracle fortunamente mette a disposizione la possibilità di creare DBLINK conoscendo semplicemente i dati del DB al quale ci si vuole collegare.

Vi ricordo che per potervi collegare ad un DB Oracle sono necessarie le seguenti informazioni:

HOST dove è presente il DB (va bene sia l’ip che il nome)
PORTA sulla quale Oracle “ascolta”
Nome del SERVIZIO di Oracle

Bene con queste informazioni possiamo procedere 🙂

Colleghiamoci sul nostro DB utilizzando un utente con i privilegi necessari e scriviamo:

create database link NOMEDBLINK
connect to NOMEUTENTE identified by oracle
using
‘(DESCRIPTION=
(ADDRESS=
(PROTOCOL=TCP)
(HOST=HOST)
(PORT=PORTA))
(CONNECT_DATA=
(SID=SERVIZIO)))’
/

Utilizzando questo script (modificando le parti in grassetto) creerete un DBLINK senza accedere al TNSNAMES del server 😉

Alla prossima

Postgresql su Ubuntu

Febbraio 10, 2016

Vuoi installare Postgres su Ubuntu? Segui questi semplici passi!

Aprire il terminale e digitare

“sudo apt-get install postgresql”

Questo installerà i binari su ubuntu. A questo punto è necessario creare un utentecon accesso a postgres:

“sudo -u postgres psql postgres”

Qui andiamo a modificare la password di accesso al database, tramite il comando

” \password postgres”

Questo basta e avanza per lavorare in locale. Se invece vogliamo abilitare il collegamento al database da macchine diverse (sia in LAN che in WAN), dovremo editare il file di configurazione, ad esempio

” cd /etc/postgresql/9.3/main”

Editiamo il file di configurazione:

” sudo gedit postgresql.conf”

e cercare la riga

#listen_addresses = ‘localhost’

Che cambiamo come segue

listen_addresses = ‘*’

Questo per poter lavorare qualsiasi sia la tipologia di IP assegnata al server. A questo punto dobbiamo anche specificare da quali reti accetteremo connessioni. Sempre nella cartella main di postgreSQL (/etc/postgresql/9.3/main) editiamo il file gedit pg_hba.conf

“sudo gedit pg_hba.conf”

E cerchiamo la riga

# IPv4 local connections:

host all all 127.0.0.1/32 md5

Qui indichiamo le sottoreti che possono accedere al nostro database server. Per includere anche una LAN del tipo 192.168.1.x aggiungeremo una riga del tipo (submask inclusa):

# IPv4 local connections:

host all all 127.0.0.1/32 md5

host all all 192.168.1.0/16 md5

Adesso possiamo finalmente far ripartire il server, eseguendo

sudo service postgresql restart

e collegarci al DB scegliendo un qualsiasi client visuale, come ad esempio pgAdmin.

Oracle case insensitive

Gennaio 27, 2016

Oracle 11g introduce un nuovo meccanismo di sicurezza le password case sensitive.

In alcuni casi questo può portare ad un problema.

Ecco come risolvere 🙂

verifica se la password è case sensitivedalla console di Oracle digitare “show parameter CASE e verificare se il valore è TRUE
Nel caso in cui sia necessario cambiare la configurazione e rendere la password case INSENSITIVE basta digitare dalla console di Oracle “Alter system set sec_case_sensitive_logon=false;”

Da questo momento le password saranno case INSENSITIVE 🙂

Category: database